In agosto fu posta in corso una serie di francobolli delle emissioni precedenti con sovrastampati valori da 5.000 a 250.000 marchi, a settembre con un valore da 100.000 marchi, a ottobre con una nuova emissione di 4 valori di 400.000 marchi fino alla grandinata di emissioni che vanno dal 13 ottobre al 22 novembre con il valore più basso di 500.000 marchi a quello più alto di 50.000.000.000 (cinquanta miliardi). Di pari passo galopparono le banconote.
Le buste lettera non erano così grandi da contenere francobolli con valori così elevati. È per questo motivo che si trovano pochissimi buste con francobolli e molte con il timbro “Gebuhr bezahlt” che vuol dire tassa pagata. Una raccomandata spedita il 10 novembre e diretta in Italia era stata affrancata con 30 francobolli per un totale di 7 miliardi di marchi. Una lettera ad uso interno del paese il 1 gennaio 1923 costava 10 marchi, il 10 ottobre 2 milioni di marchi e il 1 dicembre 50 miliardi di marchi.
Il valore del Papiermark (marco di carta) che a gennaio veniva cambiato a 4,2 per ogni dollaro statunitense raggiunse i 1.000.000 di marchi per dollaro in agosto e a 4.200.000.000.000 per dollaro il 20 novembre.